LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Re- fidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza. R.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. R.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire pe run giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buo- na. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete nel Vangelo.Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù invò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
1. Vangelo: Discorso missionario di Gesù
“vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore”.
Gesù si prende cura di questo popolo.
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli; sono figura di tutto Israele;
sono chiamati poi apostoli (dal greco απόστολος: ‘inviato’). Segue l’elenco dei nomi.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò … la missione è rivolta prima ad Israele.
C’è un ordine: si comincia da un luogo, per raggiungere poi il mondo intero.
“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino”.
Sono mandati a proclamare la buona notizia accompagnandola con i segni.
“Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, …”
Gesù insiste sullo stile del discepolo che è inviato. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
2. Riflettiamo
Anche noi siamo stati scelti per una missione; non per dare prova delle nostre capacità, ma per testimoniare la novità che la fede ha introdotto nel mondo. Noi portiamo nel mondo la buona notizia.
Cosa annunciamo di così bello?
Vladimir Solov’ev, I Tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo; filosofo e letterato russo. ultima opera scritta prima della morte ( +1900).
Le sue idee hanno avuto un influsso decisivo, determinando in gran parte quella straordinaria fioritura culturale della Russia tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Solov’ëv nell’arco della sua breve vita ha difeso la Rivelazione cristiana dal materialismo dominante in quegli anni in Russia.
La parabola dell’Anticristo.
Nell’epoca moderna l’Anticristo irrompe in una storia umana svuotata di orizzonti trascendenti.
L’Anticristo è un sapiente illuminato che ammalia tutti con la sua proposta di grande pacificatore, capace di una geniale sintesi universale che svuota il cristianesimo del suo contenuto. Diviene imperatore del mondo.
“L’imperatore si rivolse ai cristiani dicendo: “Strani uomini… ditemi voi stessi, o cristiani, abbandonati dalla maggioranza dei vostri capi e fratelli: che cosa avete di più caro nel cristianesimo?”.
Allora si alzò in piedi lo starets Giovanni e rispose con dolcezza: “Grande sovrano! Quello che abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso. Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui, …”
I cristiani sono uomini conquistati da Cristo. Seguire Lui è il fascino assecondato di un incontro.
3. Attenti
L’uomo di oggi attende l’esperienza di un incontro con persone per le quali Cristo è realtà così presente da cambiare la loro vita.
Attende l’incontro con qualcosa che corrisponda alle esigenze del cuore, che scuota la ragione dal torpore in cui è caduta.
Questo è il contributo che sentiamo di poter dare alla vita della gente:
mostrare la pertinenza della fede alle esigenze della vita – esigenze di verità, di bellezza, di giustizia, di felicità – e quindi mostrare l’utilità della fede per la vita degli uomini del nostro tempo.
Questa fede è speranza per la vita di tutti.
4. Dipinto
– Grandi Foto: sei felice in questo mondo?
Noi siamo alla ricerca di una risposta alle esigenze di verità, di bellezza, di giustizia, di felicità.
-Francesco Hayez (Venezia, 10/02/1791 – Milano, 12/02/1882)
Pittore italiano, epoca romantica.
Gli apostoli Giacomo e Filippo in viaggio per le loro predicazioni; circa 1825
Gli apostoli annunciavano la buona notizia accompagnandola con i segni.
Questo è il momento in cui sarebbe bello essere solo in dodici in tutto il mondo.
E’ proprio un momento in cui si ritorna da capo, perché mai è stato così palese che la mentalità non è più cristiana.
Il cristianesimo come presenza stabile, adesso non c’è più: deve rinascere. Deve rinascere come risposta alla vita quotidiana. A partire dalla nostra vita cambiata dalla fede.