La chiesa di San Giovanni dei Fiorentini si trova a Napoli, nel quartiere del Vomero.
Ebbe un primo stanziamento nel XIII sec. in una chiesa piuttosto piccola, collocata presso la Porta del Caputo nei pressi del porto di Napoli. Nel 1557 i Fiorentini si trasferirono nella chiesa di San Vincenzo Ferrer, sita nell’attuale via Medina. Il trasferimento dei fiorentini nella nuova chiesa che, intitolarono al loro santo patrono Giovanni Battista, fu successivo alla sistemazione urbanistica voluta da Pedro de Toledo, vicerè di Napoli dal 1532 al 1553.
Nel 1956 la chiesa fu demolita per dare avvio al piano di bonifica del Rione Carità per la costruzione del nuovo quartiere, nonostante la struttura ed il patrimonio artistico del monumento fossero usciti indenni dai bombardamenti aerei su Napoli nel corso della Seconda Guerra Mondiale. L’esproprio della chiesa era stato chiesto dall’Alto Commissariato per la Provincia di Napoli nel 1935 e nel 1939 fu decretato l’abbattimento. Dopo gli eventi bellici arrivò anche il nulla osta dal ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai. Anche l’Autorità Ecclesiale appoggiò tale decisione. Gli unici oppositori a questo provvedimento furono gli intellettuali fiorentini che tentarono invano di salvare la chiesa, ma ottennero solo l’impegno che tutti i dipinti, i monumenti marmorei, gli altari, nonché le sepolture, compresa quella di Bernando Tanucci, sarebbero stati messi al riparo per essere poi trasferiti nella nuova chiesa da erigersi al Vomero.
La nuova chiesa, infatti, fu costruita al Vomero nei pressi di piazza degli Artisti su un progetto dell’architetto Lo Cicero. Il tempio, a navata unica, fu aperta al culto il 6 dicembre del 1959. Tra il 1963 ed il 1967 la struttura fu arricchita da 23 vetrate che illustrano il Mistero Pasquale della Chiesa e la Vita del Battista eseguite su disegno del pittore Antonio Virgilio. Sull’altare maggiore campeggia il Cristo risorto, realizzato in rame sbalzato e pendente dal soffitto su progetto del maestro Luigi Ciccone.
Numerose opere furono trasferite nella nuova chiesa del Vomero fra il 1967 ed il 1971; tra queste cinque tavole del senese Marco Pinto (Annunciazione, Vocazione di S.Matteo, Riposo dalla fuga in Egitto e l’Ultima Cena, poste nell’area presbiteriale, il Battesimo di Cristo, sull’altare maggiore) che furono posizionate rispettando la collocazione originale della vecchia chiesa. Furono inoltre trasferite tavole di Giovanni Balducci, di Pompeo Caccini e di Paolo De Matteis.
Dal 21 novembre 1997 la chiesa ospita le spoglie della Serva di Dio Angela Iacobellis, traslate dalla cappella cimiteriale di Napoli.
Nel 2000, all’apice della facciata è stata collocata una nuova statua, raffigurante il Battista, opera di Alfredo Scotti, già direttore dell’ Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Dalla fine degli anni ’90, viene allestito un presepio in stile ‘700, curato dal maestro Giuseppe Esposito e dalla moglie Nunzia Ercole, che viene esposto durante le festività natalizie.